LO SPAZIO E IL SUBLIME di Giuseppe Campolo

Quasi non ha massa il neutrino, ma pur sempre è materia, che forse è la condizione per esistere. Il pensiero ha massa? Domanda importante, perché se non ha peso è testimonianza, forse l’unica che avremmo, della realtà dello spirito. E ci darebbe misura della necessità che si ha del tempo anche a quelle sfere. Tuttavia, mi duole dirlo e vorrei negarlo, pare che anche il pensiero ricada nel regno fisico.
Il neutrino, un oggetto così piccolo, particella delle particelle che non può contenere nulla, ha tuttavia l’incredibile forza di perennemente viaggiare, e non lo ferma nessuno. Attraversa pianeti e stelle, s’insinua nel cuore delle galassie e ne esce immune con la stessa forza, il neutrino proiettato a quella fatidica velocità della luce, che forse è più significativa di ogni nostro sospetto sulla enigmatica realtà. Qual è il carburante del suo perpetuo moto se non la stretta relazione con le due astratte concretezze del tempo e dello spazio? A confronto, il fotone è una palla di bigliardo che rimbalza su tutto. Tal velocità, immutabile come nulla lo è, che gli s’impone e li affratella, non potrebbe essere un’equazione propria dello spazio-tempo? Coordinate che la materia genera o da cui essa è generata. Sostanziale dilemma, che può essere complicato dalla possibilità che si generino a vicenda. Fenomeno che appare in più scalini delle contraddittorie espressioni della natura. Mentre sembra che la materia abbia generato la vita, si può ben ipotizzare che la Vita abbia prodotto la materia per potersi manifestare. A se stessa?
Dite, quei fotoni, che disegnano la realtà in colori e ci accarezzano la pelle e nell’attrito si sublimano nei tessuti in dolce tepore, quei fotoni, oltre l’ultimo grano di materia oscura che incontrano, dite se di fatto non impediscano alle estensioni di finire, andando oltre il loro orizzonte, intendo lo spazio e appunto il tempo, che esisterebbero perché qualcosa si muove, e nella fattispecie generati dalla luce. Il punto zero del Big Bang è calcolabile a ritroso, del pari deve esserlo la sfera estesa del dominio della luce in progressione. Tale cifra reale, non criptata ai matematici, dovrebbe essere la dimensione del Cosmo al momento. E ciò indipendentemente dai rapporti di Relatività in cui siamo immersi, mostrando di poterli dominare con la mente. Ma questi due astratti fratelli, coordinate con cui ogni cosa è in intima connessione e in cui il sentore di metafisico è forte, potrebbero essere essi stessi l’immanenza eterna, o aspetti della sua multidimensionalità, che genera il Tutto.
E pensa! E scatena l’evento che vuole.

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