RAMA, SE SEI ANCORA IN TEMPO, SCEGLI IL PARADISO di Giuseppe Campolo

La piccola Giorgia ha attraversato lo Stige, essendo da noi l’Inferno, per scaricare un po’ di migranti in canili da costruire nella purgatoriale Albania, dove i pensionati e quelli che hanno basso reddito, comprese le piccole aziende, non pagano tasse, mentre gli altri si adattano al 15% sul reddito; e basta.  Purgatorio? O forse la dorata Alba sarebbe candidata a Paradiso? Mi pare quasi l’Italia del 1950, in quanto a fisco.
Edi Rama è un uomo colto, guida il suo Stato con leggerezza e perizia: per lui e per la sua gente, il domani sembrerebbe roseo, come in posti che cerco e non conosco. Ebbene, egli abbraccia questo insulto dal grosso dirimpettaio per qualche motivo che non è la convenienza e nemmeno la riconoscenza, come invece lui dice. Da uno a cui devi riconoscenza ti fai sputare? No! Il motivo deve essere un altro. È la sua ansia di entrare a far parte dell’Europa che lo fa piegare! Ma lui lo sa che cosa è l’Europa? Vuol diventare una delle marionette di quel teatro? Non posso crederci!
Uno che vuol far parte dell’opera dei pupi non può che essere un pupo. Dio voglia che io mi sbagli. Egli dunque ha già un filo in testa, due fili alle braccia, due alle gambe. Che ne è del suo cuore? Dove hanno riposto i cuori 27 Nazioni? Anzi, paesi, come essi ormai sono obbligati a definirsi, ché Nazioni non sono più.
Rama, che hai nome di un dio in terra, abbi di lui pure l’ardimento: dichiara l’Albania neutrale e Stato Esperantista, il che, nel pieno essere svincolato e purificato, vuol dire che riconosci e dai rispetto a tutte le culture ed etnie, mentre doni alla tua gente una lingua franca universale, l’unica innocente e senza marchio di banche: l’Esperanto. Indicando così una soluzione e una speranza, produci un vero esempio di civiltà e di equilibrato modo di pensare al mondo, ai popoli e al futuro. Futuro che altrimenti è senza speranza.

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